Il Dott.Vincenzo Farina
Specialista nella diagnosi e trattamento delle malattie dell’apparato digerente
Membro del nostro comitato scentifico
Differenza tra Celiachia ed Allergia.
1) Nel caso delle allergie alimentari, l’allergico alimentare deve leggere le etichette per escludere l’allergene negli alimenti?
Sì, l’allergico alimentare deve sempre leggere attentamente le etichette degli alimenti per escludere la presenza dell’allergene a cui è sensibile.
Gli allergeni principali devono essere riportati per legge: in Italia e in tutta l’Unione Europea, il Regolamento (UE) n. 1169/2011 stabilisce che i principali allergeni (come latte, uova, arachidi, glutine, soia, frutta a guscio, ecc.) siano chiaramente evidenziati nell’elenco degli ingredienti (ad esempio in grassetto, in maiuscolo o sottolineati).
2) Per quanto riguarda la celiachia, la gestione dietetica si basa sugli stessi criteri di esclusione (dell’allergene) tramite la corretta lettura delle etichette?
Sia la celiachia che le allergie alimentari vengono trattate evitando gli alimenti che scatenano la malattia.
Anche in questo caso, quindi, si parla di dieta di esclusione.
La lettura delle etichette è un passaggio fondamentale, e deve essere insegnata ai genitori e, quando possibile, anche ai giovani pazienti.
3) La celiachia è la stessa cosa dell’allergia alimentare?
No. Entrambe sono malattie del sistema immunitario, ma hanno meccanismi diversi.
Anche i sintomi non sono gli stessi.
La celiachia non coinvolge anticorpi IgE, ma anticorpi anti-transglutaminasi. Provoca danni cronici e autoimmuni all’intestino, con sintomi persistenti come stanchezza, dolori addominali, diarrea, gonfiore e malessere generale.
L’ allergia alimentare è IgE-mediata, con reazioni acute e potenzialmente gravi (asma, orticaria, rinite, fino allo shock anafilattico).
- Nell’allergia, l’obiettivo è prevenire una reazione acuta e immediata, potenzialmente pericolosa per la vita.
- Nella celiachia, lo scopo è prevenire danni cronici e autoimmuni all’intestino, che possono portare a complicanze anche gravi nel lungo periodo.
La dieta aglutinata è la terapia della celiachia! Su questo non ci sono dubbi! Non è una moda, non è una scelta etica ma un vero trattamento medico.
Attenzione però, non bisogna vivere nella fobia della contaminazione o nella ricerca spasmodica della scritta “senza glutine”! Ricordiamoci che anche se un prodotto non riporta la dicitura “senza glutine”, può essere adatto alla alimentazione di un paziente celiaco!
Vediamo come fare a capirlo con precisione e impariamo a leggere correttamente le etichette: Bisogna evitare prodotti contenenti:grano, orzo, segale, e i loro derivati;farro, Kamut, triticale;avena. L’avena va assunta solo con la dicitura senza glutine,
La presenza di “glutine” deve essere indicata chiaramente in etichetta secondo la normativa UE (Reg. UE 1169/2011).
I prodotti sopra riportati devono essere sempre evitati, a meno che non siano esplicitamente trattati per eliminare il glutine (es. “amido di frumento deglutinato”).
4) Se si soffre di allergia al grano, si dovrebbe seguire una dieta senza glutine?
Chi è allergico al grano deve eliminare dalla dieta tutte le proteine del frumento (albumine, globuline, gliadina, glutenina…).
Dal punto di vista pratico, la dieta senza glutine elimina il grano e può quindi sembrare simile, ma c’è una differenza sostanziale. I prodotti “senza glutine” per celiaci possono contenere piccole tracce di proteine del grano (non glutine), quantità comunque sufficienti a scatenare una reazione in un soggetto allergico al grano.
Per questo motivo, un celiaco può consumare prodotti senza glutine, mentre un allergico al grano potrebbe non tollerarli affatto.
5) Esiste attualmente un prodotto adatto agli allergici alimentari al grano o alla gliadina, ma non ai celiaci?
No, non esiste.
Al contrario, accade spesso il contrario: un prodotto adatto ai celiaci (privo di glutine) non è sicuro per chi è allergico al grano, perché può contenere altre proteine del frumento.
6) Perché questa idea è sbagliata ma, ahimè,così diffusa?
Questa convinzione errata nasce dalla confusione, purtroppo diffusa, tra celiachia e allergia al grano. È una confusione che talvolta viene sfruttata anche nel marketing.
Per evitare rischi, serve una corretta educazione alimentare rivolta a pazienti, famiglie, consumatori e operatori. Solo così si può fare chiarezza e garantire sicurezza alimentare.