Etichettatura e nuova Dose di Riferimento del Glutine

cosa cambia per le persone celiache


Un comitato congiunto FAO/OMS di esperti mondiali, tra cui Carolina Ciacci e Jason Tyd-Din ha recentemente pubblicato nel mese di novembre 2025 una raccomandazione fondamentale per la sicurezza alimentare delle persone con celiachia e allergia al grano:
👉 una Reference Dose (RfD) di 4 mg di glutine come valore di riferimento per l’etichettatura precauzionale (PAL – Precautionary Allergen Labelling).

Questa decisione segna un passo avanti verso un sistema di etichettatura basato sul rischio, più coerente e più sicuro.

Perché è stata introdotta una RfD di 4 mg

La celiachia non è un’allergia “acuta”, ma una condizione cronica autoimmune.
A differenza delle allergie IgE-mediate (come quelle a latte o uovo), dove il rischio è immediato, nella celiachia il rischio deriva da una somma di piccole esposizioni continue nel tempo, che possono causare danni intestinali cumulativi.

Gli esperti FAO/OMS hanno quindi modellato scenari realistici di consumo quotidiano di alimenti con contaminazioni accidentali di glutine.
👉 I risultati hanno dimostrato che, con RfD comprese tra 5 e 10 mg per singola porzione, l’esposizione giornaliera di glutine per un celiaco è ampiamente al di sotto della soglia di sicurezza di 10 mg al giorno — considerata il limite non tossico per la maggior parte dei celiaci.

Per prudenza e coerenza con altre allergie alimentari, il comitato ha raccomandato una RfD di 4 mg di glutine per porzione, ancora più cautelativa e precauzionale, come base per decidere se applicare o meno un avviso PAL (“può contenere…”).

In parole semplici: cosa significa per i celiaci

Quando verrà approvata la normative relativa al può contenere potremmo avere indicazioni del può contenere solo sopra 4mg per porzione.

4 mg è un valore sicuro:

È stato scelto proprio per proteggere dal rischio cronico di superare i 10 mg giornalieri totali di glutine, anche in caso di più alimenti contaminati in modo accidentale.

Più chiarezza e meno etichette “può contenere” inutili:

Applicare la PAL solo quando la presenza accidentale può davvero superare la RfD di 4 mg renderà l’etichettatura più chiara e coerente, riducendo l’abuso di avvertenze precauzionali e facilitando le scelte alimentari sicure.

Migliore accesso a cibi sicuri:

Molti prodotti oggi riportano “può contenere glutine”, anche quando il rischio reale è minimo. Da tempo il Ministero della Salute e la Corte dei Conti Europea chiedono che la dicitura “può contenere” venga normata perché vieta ingiustamente alimenti che non contengono allergeni, scaricando la responsabilità di acquisto sul consumatore. Per tale motivo già molte associazioni europee (Germania, Austria, Norvegia, Svezia, Danimarca, Finlandia) autorizzano il consumo di alimenti con dicitura “può contenere” perché viene usata come disclaimer legale. Negli esami condotti da Assoceliaci tra il 2024 e 2025 non abbiamo mai riscontrato tracce di glutine nei prodotti con dicitura può contenere, un risultato in linea con il più importante studio europeo a riguardo.


Con il nuovo approccio, la sicurezza resta garantita, ma aumentano le opzioni disponibili per chi segue una dieta senza glutine.

In sintesi

La RfD di 4 mg di glutine è stata stabilita da FAO/OMS nel 2025 come valore di riferimento per l’etichettatura precauzionale basata sul rischio (PAL) anche per la celiachia.

Protegge le persone celiache da esposizioni croniche superiori a 10 mg al giorno.

Ridurrà l’uso eccessivo e l’abuso attuale delle diciture “può contenere”, migliorando chiarezza, sicurezza e accessibilità.

Il limite per i prodotti “senza glutine” (≤20 mg/kg) resta invariato, ma la nuova RfD armonizza i criteri per una migliore gestione del rischio.

 

Fonti:

FAO/WHO (2025), Ad hoc Joint FAO/WHO Expert Consultation on Risk Assessment of Food Allergens – Reference Dose(s) for cereals containing gluten or gluten, Roma.

https://openknowledge.fao.org/items/0a455421-491b-4c44-a786-83c51452bdef